Artigianato artistico in
macramé
Ecco cosa può essere il
macramé e questo è il mio macramé !
Ho iniziato circa dieci
anni fa ma stentavo a trovare i materiali per realizzare le mie idee. Poi la
fortuna, o il caso, mi hanno fatto trovare proprio in Toscana una fabbrica
che tuttora mi fornisce spaghi in lino o in cotone, profumati di pane e di
campagna (non so da dove venga loro questo aroma !), dai colori morbidi ,
eleganti nella perfetta sobrietà degli ècru. Da goderne al tatto e all’olfatto.
E dopo avere tanto
dipinto, ora faccio sculture in spago, con fili fluttuanti e forme sempre
diverse. Ho dipinto e molto amato il colore ma questo “non colore” è di una
bellezza davvero ...struggente!
Foto 1

Foto 2

Foto 3

Foto 4

Ecco dunque le cortine,
intese come tende(foto 1) o come arazzi (foto 2), come testate di letto(foto 3)
o divisori (foto 4); le lampade (foto 5) per angoli raccolti e suadenti e i
lampadari (foto10), i cieli (foto 6) come invito alle alcove. Le forme sono
espresse in disegni ritmici e modulari o in libere composizioni. Sono talvolta
di sontuosa ricchezza, subito smentita dalla “povertà” dei materiali e questo
porge il pretesto per indossare in modalità “casual” monili fastosi,
assolutamente esagerati(foto 11). Comporre queste forme e disegni può essere
decisamente impegnativo ma quando il numero dei fili, il numero dei nodi, il
modo di articolarli funziona, il disegno si sviluppa e va, che soddisfazione!
E’ comunque un gioioso flusso di emozioni che accompagna momenti creativi e
intensi. Insomma, purchè sia macramé, e purchè sia spago, la fantasia si libera
e le dita vanno . Come sanno bene l’artigiano e l’artista non è tanto il finito
a dare senso al fare quanto il fare in se medesimo.
Foto 5

Foto 6

Foto 7

Foto 8

E la casa comincia a
emanare….buoni odori, senso di intimità e calore, voglia di starci il più
possibile.
Questo macramé non va
nascosto nei cassetti del corredo “buono” perchè sennò si sciupa! E’ macramé
che vive con noi intorno a noi. Possiamo usarlo e lasciare che proietti disegni
fantastici sulle nostre pareti (foto 7) o , a luci spente , diventi scultura
che nasce dai muri (foto8) ...
Foto 9

Foto 10

Foto 11

Vorrei trasmettere tutto
questo e perciò lo insegno a chi lo desidera, a chi potrebbe amarlo.
Mi piacerebbe insegnarlo
agli uomini, quegli uomini che restano sorpresi ed ammaliati nel vedere il nodo
, un elemento così importante nella storia di ogni civiltà, una invenzione
così intrinsecamente connessa alla sua funzione tecnica, svilupparsi in una
funzione puramente estetica, narrativa, gioiosa ed elegante.
Intendo riproporre il
grande macramé della tradizione, eseguito a mano ma trascritto nel linguaggio
dell’estetica contemporanea e non solo in complementi d’arredo di grande
valenza plastica (foto 9), liricamente animati dal fluttuare di fili in
libertà, ma anche in monili in cui “modernità e tradizione si muovano tra
sontuose ridondanze e spiritose semplicità in un ricco flusso di raffinata
armonia”.
Dichiarazione d’intenti (piuttosto ambiziosa):
nel mio macramè vorrei sapermi muovere
dal merletto alla scultura,
dal remoto al moderno,
dall’Oriente all’Occidente,
dal triangolo al cerchio,
dalla forma al colore,
dal cotone al metallo,
dal semplice al complesso,
dalla luce all’ombra,
in un luogo di magia dove gli opposti trovano... Armonia.